Festa di Santa Maria Assunta

Il trasporto dellAssunta“Fu in consiglio generali in Orvieto ordinato, che la Madonna di Santa Maria de agosto si debia il giorno innanzi alla vigilia portalla in Santo Andrea et poi, con solennitade, de la vigilia portalla in Santa Maria…”. Così si disponeva, secondo le fonti storiche, per un lontano 14 agosto di molti e molti anni fa. La festa in questione risale, infatti, al XIV secolo, quando nel 1338, per implorare la liberazione da un assedio, si deliberò di portare una statua della Madonna dalla Chiesa di Sant’Andrea al Duomo. E così accade ancora oggi sulla Rupe, quando, nella vigilia della Festa di Maria Assunta, si rinnova il secolare omaggio della comunità orvietana all’antica patrona del Comune insieme all’addobbo dei balconi e delle finestre.

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Bandiere e stendardi non mancano, ma non vi aspettate una folla trascinante (è pur sempre una processione, lenta e cantata, in piena estate!), piuttosto qualcosa di molto intimo e sentito. È al termine della concelebrazione eucaristica che, dalla Collegiata di Sant’Andrea, il 14 agosto a sera prende le mosse la “macchina della Madonna Assunta”, con i paffuti angeli in cartapesta che contornano le nuvole in un dondolante tripudio di fiori e svolazzi. Questa struttura viene trasportata a spalla dai facchini che, in casacca bianca e fazzoletto azzurro, sfilano per le vie del centro storico.

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Ancora oggi la festa dell’Assunta è tra le più sentite nell’ambito della devozione cittadina; la sera precedente il 15 agosto la processione religiosa, insieme ad alcuni figuranti del corteo storico del Corpus Domini e alla banda musicale locale, ripercorre l’antico tragitto trasportando fino alla cattedrale una statua lignea policroma della Vergine, risalente probabilmente al XVI-XVII sec. Angeli a tutto tondo anche a grandezza naturale, volute, ornamenti, rendono pregiata la scultura.

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Il basamento curvilineo ligneo ha la originale particolarità meccanica di consentire la “girata”di tutta la macchina per il passaggio “di taglio” nei vicoli più stretti. Singolare è la sostanziale autenticità di tutte le strutture in legno, ferro, gesso e cartapesta. Uscita fino ai primissimi anni ’70, è stata per diversi decenni dimenticata nei magazzini. Solo da qualche anno è stata ripulita e rimessa in uso dall’Opera del Duomo, che ha riaperto anche il museo civico chiuso da 30 anni. La “macchina” dell’Assunta viene trasportata da circa 30 portatori a “spalletta” in costumi storici. L’ultimo tratto è in corsa per superare le scale del Duomo.

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Ad attendere la statua sul portale della basilica cittadina, ogni anno ci sono gli orvietani tornati dalle ferie, ma anche stranieri e turisti occasionali, affascinati e incuriositi dall’antico rito della corsa, suggestiva e composta, per i gradini della Collegiata, con il volto di Maria che guarda tutti mentre, di spalle, entra in chiesa. La morbida luce di mezz’agosto, dove il cielo lentamente si tinge di scuro all’imbrunire, fa da cornice a una piazza raccolta. Gli sguardi rapiti e puntati su di Lei, che rapida e muta fa ritorno in Duomo, tra gli applausi, la banda e le campane che continuano a suonare fino alle 20, quando ormai tutto è finito. E la Sua festa, quella del 15 agosto, deve ancora iniziare.

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