A Marta le Cannaiole bisticciano e Montefiascone fa la sua..

(Foto Meteo Marta)

MONTEFIASCONE  – Se vogliamo fare dei passi in avanti, dobbiamo avere il coraggio della verità e della franchezza. Quindi, se parliamo di Cannaiola e di Marta (due nomi che messi insieme dovrebbero costituire il vanto della nostra amatissima comunità lacustre), non possiamo che accorgersi che, sull’argomento, è tutto un bisticciare. Bisticciano fra loro i produttori, ciascuno dei quali mena vanto esclusivo della genuinità e soprattutto della autenticità di questo vino, che dovrebbe invece rappresentare una nicchia preziosa e da tutti gelosamente custodita nel piccolo patrimonio delle esclusività quasi personali. E bisticciano fra loro anche i consumatori locali, parteggiando per l’una o l’altra etichetta, esaltando la preferita e dileggiando le altre. Insomma, tutto meno che una seria e sana politica condivisa nella difesa di un tesoro comune: almeno dal punto di vista di quella “immagine” cui tutti, a parole, sembrano tenere tantissimo…

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Sulla questione Cannaiola bisognerebbe davvero mettere un po’ d’ordine ed anche un po’ di disciplina. Chi dovrebbe pensarci? Ovviamente l’Amministrazione Comunale, promuovendo un progetto serio di qualificazione e di promozione pubblica, volta a diffondere e difendere il marchio Cannaiola e, soprattutto, il suo intimo e imprescindibile legame di tradizione con il nome di Marta. Ma -al di là di spesso scialbe ed occasionali bevute pubbliche del “nettare”- nulla di serio si intravvede in una direzione ordinata, organizzata e coerente. Ai margini questo confuso, e non sempre esaltante scenario, qual è la vera bella sorpresa?

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Accorgerci con piacere che, nel sito della Cantina Sociale di Montefiascone appare, con lo stellone “new!”, una davvero nuovissima “chicca”: si chiama… Cannaiola, anzi, di più, Amalasunta! Non ci rimane che assaggiare anche questa. Speriamo che ne scaturisca un proficuo gemellaggio; anzi, meglio, una unificazione intercomunale, all’insegna dell’ormai, a quanto sembra, abbondante e non più rarissimo “canaiolo nero”…

Che ne dite?

Giacomo Carioti

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