Torno a parlare del Signorelli riprendendo il discorso che si fece sulla sua amante………. IL BARBIERE BERNARDINO, LE SUE FIGLIE E…….

La barbieria di Fontana Secca a Pistrella, era luogo d’ incontro assai frequentato da nobili ed artisti. Berbardino abitava in una casetta a San Giovenale con la moglie Vannuccia, il padre di lei. il ragazzo che lo aiutava in bottega e i suoi 4 figli:
Orsella splendida ed altera, Ginevra ancor più bella ma provocante e sfrontata e per ultima la figlia Cherubina dolce e modesta. Carlo di Montemarte conte di Corbara, da tempo cliente della barbieria, frequentava da un bel po’ la figlia di Bernardino ” Orsella “.


Ma l’ invidiosa Ginevra fece di tutto per accaparrarsi le cortesie del conte che poi se ne innamorò. Essa rideva con i denti tigrini e il suo profilo sparviero, alzando le braccia faceva tintinnare pesanti cerchi d’ oro, che un mercante innamorato gli aveva regalato in cambio dell’ amore.Ginevra sapeva come avviluppare gli uomini e in questo caso stava sfruttando la genrosità di Carlo di Montemarte, battendo il ferro quando era duttile e caldo, mostrandosi avanti a lui e petendendogli ” ti piaccio? “


Fu cosi’, che ella nata e cresciuta in povertà, seducendo gli uomini, astutamente divenne ricca……… ma la storia continua, poichè conobbe Luca Signorelli…………. alla prossima.
LUCA SIGNORELLI E GINEVRA, LA FIGLIA DI BERNARDINO

Oh dannata orvietana che m’ hai fatto?!.. Un mattino di settembre incontrò la donna proprio sui gradini del duomo; erano molte sere che lei cercava di circuirlo, e Luca se ne innamorò follemente, ma come al solito Ginevra con la sua spudoratezza mentiva dicendo: Sono nata con te, per te, è come se non avessi conosciuto altro uomo. Lui ingenuo le credette e diventarono amanti. Ma il lupo perde il pelo e on il vizio, sgattaiolava di notte dalla camera e se ne andava con altri. Luca soffriva da morire, si rodeva l’anima per quella infame e una sera che lei tornò da lui le disse:- Scordati della mia porta e vattene- Ginevrà rimase spalancadogli le braccia e cadendogli ai piedi supplicandolo.


Trascorse un anno, ma la donna non sentendo alcuna attrazzione per il pittore se ne andò con un altro uomo, lasciando in lui un segno indelebile, tanto da raffigurarla nelle sue pitture come peccatrice e bestia disumana, senza sentimenti ne pentimenti. La collocò all’ inferno, unico luogo dove ella meritava di stare. ” Nel gruppo infernale il demone sghignazzando, porta a cavalcioni la sua preda. Altra raffigurazione: la giovane donna nell’atto di ricevere il prezzo della sua prostituzione dalle mani di un anziano mercante.
Solo così si dette pace si disse:” arte è… spesso liberazione ”


Se ci fate caso lei sopra il diavolo volge lo sguardo verso l’ingresso della cappella dove lui si e’ raffigurato in veste nera insieme ad un’altro personaggio che qualche critico dice sia Benozzo Gozzoli, e non l’Angelico suo aiutante

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Ovviamente tutte le riproduzioni di affreschi, del Signorelli, di Orvieto e di altri artisti le troviamo presso Art Shop. www.orvietart.it